Il 24/11/2012 16:59, angelo.moreschini@medident-sw.it ha scritto:
Ho detto :
*deduco* che Fedora non ha un cotrollo rigoroso del SW intallato,
Mi sento in grado di sostenere quetsa tesi senza problemi.
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Controllare le informazioni e la loro gestione e' la base della elaborazione dei dati.
Ci sono varie situazioni in cui questo principio viene applicato.. una di queste situazioni e' il principio di normalizzazione dei database relazionali (per es.): i dati non devono essere duplicati (si scrivono e si aggiornano in un solo punto) e si usano solo i loro link . Potrei citare anche altre tecniche usate per garantire la correttezza della elaborazione (regioni critiche nella progarammazione concorrente per es...). Cosi': il principio del controllo dell'accesso alle risorse garantisce un importante tipo di sicurezza nell'uso del calcolatore, e non mi pare sbagliato se viene adottato anche per la gestione della installazione dei programmi.
Windows (che non mi piace) lo fa con molto rigore usando il "registry". . . . . . . . . .
Ecco.... Era solo questo il significato che intendo attribuire alla mia contesta frase. Se Linux non fa questo rigoroso controllo (E DICO SE) ma demanda, in parte, agli utenti la responsabilita' di gestire la installazione dei programmi, questo e' un altro paio di maniche... Ci sono sempre i pro ed i conto nei confronti delle politiche usate per risolvere problemi che non vengono ritenuti veramente critici. Avrei potuto eviitare questa discussione, ma avendo ormai lanciato il sasso nello stagno mi e' sembrato opportuno terminare di spiegarmi :). Grazie per le vostre opinioni (mi sono molto servite per familiarizzarmi col nuovo SO). Cordiali saluti a tutti
Stai confondendo pere con mele.
Un conto é tener traccia dei pacchetti installati, un conto é il registro di sistema di windows, un conto é la lista dei software installati su windows.
In primis quella lista di windows é una lista parziale, ti da quella ventina di programmi installati dall'utente o dal produttore del computer, una ventina(?).
Con rpm poi ottenere la lista di tutti i pacchetti installati (rpm -qa), nel mio caso sono 2223 pacchetti installati. Come vedi Fedora é un *pochettino* piú precisa e rigorosa nel dividere il software in pacchetti, gestirli e a tenerne traccia.
Antonio ha giá spiegato cosa é il registro di sistema, non tocco questo punto.
Inoltre non puoi pensare che rpm gestisca il software che non hai installato con rpm (o yum). ----------- #/bin/bash
echo "ciao! :)" -----------
se tu scrivi un file con questo contenuto qui sopra e lo rendi eseguibile hai creato un programma. non puoi pensare che rpm ne tenga traccia (non avrebbe senso).
Installando l'rpm da oracle stai facendo proprio questo, buttando un po' di files qua e la nel sistema. Se oracle volesse potrebbe creare un pacchetto rpm e "avvisare" il sistema che ha inserito una lista di files nel sistema. Non lo fa. Problema di Oracle, non di Fedora. Non lo fa Fedora, non lo farebbe Windows, *BSD, MacOSX.