Il 22 marzo 2018 11:09, Antonio Trande <anto.trande(a)gmail.com> ha scritto:
La verità è che ci stiamo sempre più avvicinando, pericolosamente,
alle
idee di comunità più user-friendly come Ubuntu ad esempio visto che chi
E qui può andare anche bene. Se volessi una distribuzione difficile e
poco usabile perché mi piace vivere rischiando e tribolando, magari
non userei nemmeno Fedora!
Se volessi una distribuzione RMS approved, sicuramente il mio
portatile non funzionerebbe, come ha accennato robyduck.
In poche parole vogliono che Fedora sia più conosciuta ed
utilizzata,
non importa da chi e come, l'importante è farla usare.
Ma anche qui può andare bene, non credo che nessuno voglia vivere in una elite.
Dopotutto, spesso, per l'utente che viene da altri sistemi, Linux == Ubuntu
E magari c'è la preoccupazione che, col diffondersi a macchia d'olio
di Linux, il "successo" di altre distribuzioni non attragga più nuovi
utenti verso Fedora?
Ciò che mi fa "sorridere" di più è che vogliono
"diffondere i valori del
Fedora Project nel miglior modo possibile" facilitando tutti gli
utilizzatori ad usare software chiuso o parzialmente chiuso.
Su questo punto ho letto le opinioni di qualche sostenitore di questa
novità. E a dire il vero non sono totalmente da rigettare.
Come già detto: non è che prima non si potesse installare roba
proprietaria o repository di terze parti, se uno voleva.
Ora in pratica offro la possibilità di installare software non incluso
in Fedora per facilitare la vita ai nuovi arrivati. Bene.
Prima di abilitare questa funzione, però, l'utente viene
opportunamente avvisato, e rimandato a documentazione e pagine web che
spiegano cosa è il software proprietario o comunque più o meno free,
ma non incluso in Fedora, e il perché di questa scelta, e cosa si
sforza di fare Fedora. Dopotutto, altrimenti, come puoi diffondere i
valori e gli scopi del progetto se non mettendoti di fronte ad una
scelta?
Il problema, ho ragione di credere, è che a molti utenti medi queste
"menate" non mi interessano: non ho voglia di leggere, sono questioni
difficili, qualcun altro penserà per me, voglio Chrome, e voglio che
con un click si installi. Quindi premo i tasti a occhi chiusi.
(È in qualche modo un po' come il contratto di licenza dei vari
software e servizi in giro per la rete: in quanti lo leggono? Se
voglio il servizio, premo su accetto, e via, non mi fido, ma chi se ne
frega, voglio postare le foto dei miei gatti anche io.)
Dall'altro lato, magari, una certa percentuale di nuovi utenti sarà
incuriosita, e si interesserà. Cosa che al contrario, magari, non
avverrebbe, perché si troverebbe di fronte a un sistema a prima vista
zoppo: non fa quel che voglio con semplicità, ne uso uno più friendly.
E c'è la speranza è che andando avanti, magari, l'utente medio che in
prima battuta ha installato Chrome con facilità, magari col tempo,
prenderà coscienza delle cose, e passerà a qualche altro software più
in linea con la filosofia free e già incluso con la distribuzione.
Comunque è ancora tutto da vedere: quali repository verranno inclusi e
con quali criteri, e decisi da chi, e quanti click ci vorranno per
abilitarli :-)
Il rischio di questa funzionalità è che per attirare possibili nuovi
utenti, tu vai a scontentare la base dei contributor attuali, gli
utilizzatori di lunga data. È per questo che chiedo a chi è più dentro
alla comunità di tenere d'occhio la faccenda.
Ciao,
Alessio